Prima Edizione: Glidrose Productions Ltd, 1963
Prima Edizione italiana: Garzanti, 1965
Traduzione: Rossella Irti Rossi
"Accese nervosamente una sigaretta, raddrizzò le spalle, e ricacciò nell'archivio rimasto chiuso per tanto tempo, le sue reminiscenze. Ormai era un adulto, un uomo con anni di ricordi torbidi e pericolosi: una spia."

Bond informa l'MI6 che si mette al lavoro fino a quando non rileva una traccia. Tramite i suoi legali Blofeld ha contattato il prestigioso Istituto di Araldica per avere le prove della sua nobiltà. Egli, infatti, si presenta come il Conte Balthazar de Bleuville, nella convinzione di essere il legittimo erede della casata.
Bond allora decide di tendere una trappola al suo nemico. Fingendosi lo specialista in genealogia, Sir Hilary Bray, egli si reca con l'autorizzazione di M in Svizzera per incontrarlo. Il suo piano è cercare di accaparrarsi la sua fiducia, portarlo con l'inganno in Germania, alla ricerca di un documento fondamentale per comprovare la sua nobiltà, e farlo rapire dall'intelligence britannica. Un audace piano che Bond definisce alla Eichmann.
Nei panni di Sir Bray l'agente segreto arriva in Svizzera dove trova ad attenderlo Irma Blunt, integerrima assistente personale di Blofeld. Dopo un breve viaggio in elicottero sopra le maestosi alpi imbiancate di neve (è il 23 dicembre), Bond atterra sul Pizzo Gloria, un remoto chalet ultra tecnologico in cima a una delle vette più alte d'Europa.
In quest'eremo trova dieci splendide ragazze inglesi che si stanno sottoponendo a una serie di cure per l'allergia. Bond incanta tutte con il suo charme ma nel contempo è teso per il compito che lo attende. Il mattino successivo Irma Blunt lo porta a conoscere Blofeld. 007 non riconosce in lui l'uomo che sta cercando. Blofeld, infatti, si è sottoposto a una serie di interventi di chirurgia plastica per modificare i tratti del viso. Egli è descritto da Fleming secondo l'abituale fisiognomica che contraddistingue tutti i suoi cattivi: repellente e subdolo. "La fronte era solcata di rughe e il naso, descritto come corto e largo, era aquilino e, sulla narice destra, mangiato da quello che, poveretto, sembrava il segno di una sifilide terziaria."
Bond riesce a ingannare Blofeld, estremamente sospettoso, convincendolo che la sua permanenza al Pizzo Gloria è indispensabile per chiarire alcuni aspetti delle nobili origini del suo cliente. Ottiene così di restare per almeno una settimana. L'agente inizia allora a flirtare con una delle ragazze, Ruby, alla ricerca di ulteriori informazioni sul Pizzo Gloria. Dopo averla sedotta si fa consegnare i nomi di tutte le ragazze presenti allo chalet. Ma la sua copertura è in pericolo: Blofeld, infatti, ha catturato l'agente numero 2 della stazione Z di Zurigo. Bond teme che la spia sotto tortura potrebbe rivelare la sua reale identità. Egli decide allora di fuggire quella sera stessa. Dopo essersi impossessato di un paio di sci l'agente si lancia di notte sulle pericolose piste montane, inseguito dagli uomini di Blofeld. Dopo una caccia brutale, che lo vede sfuggire anche a una valanga, l'uomo arriva stremato a St. Moritz e qui, sorprendentemente, incontra Tracy, pronta ad aiutarlo. La ragazza è lì perché il padre era preoccupato per la sorte di Bond e le ha spiegato tutto. I due, dopo un inseguimento in auto rocambolesco, riescono a fuggire ai sicari di Blofeld.
Il mattino successivo, all'areoporto di Zurigo, Bond prende una decisione inaudita: egli ama Tracy e le chiede di sposarlo.
Tornato a Londra, l'agente fa rapporto a M e al suo consulente del Ministero dell'Agricoltura. Quest'ultimo rivela ai colleghi i suoi timori. E' molto probabile che Blofeld nel suo rifugio al Pizzo Gloria stia preparando delle armi biologiche per distruggere il patrimonio agricolo dell'Inghilterra, mettendo così in ginocchio il paese. Le dieci ragazze sono state plagiate con l'ipnosi per introdurre nel Regno Unito i bacilli di virus letali. E' importante agire immediatamente. Ma c'è un problema diplomatico insormontabile. Blofeld si trova in Svizzera e l'MI6 non può agire ufficialmente sul territorio elvetico. Bond ottiene il via libera informale da M per rivolgersi a Draco. Il capo dell'Unione Corsa, felice per l'imminente matrimonio della figlia, accetta di aiutare il futuro genero e organizza un raid con i suoi uomini al Pizzo Gloria.
L'attacco al nemico riesce, lo chalet è distrutto ma Bond non riesce a catturare Blofeld, che fugge a bordo di un bob. L'importante però è che il pericolo della guerra batteriologica sia stato sventato. Ora il nostro può dedicare tutto se stesso al matrimonio con Tracy.
"Sì." James Bond pronunciò questo monosillabo alle 10.30 di un mattino di Capodanno limpido come il cristallo, nel salone del Consolato Britannico; e lo disse con convinzione."
Queste sono le righe che celebrano il (breve) passaggio da scapolo a coniugato di 007.
Una minaccia, infatti, incombe sui due sposi. Blofeld e Irma li seguono a bordo di una Maserati rossa e sparano un colpo mortale che uccide Tracy. Bond, sconvolto, abbraccia la donna sussurandole: "Va tutto bene... Abbiamo tutto il tempo che vogliamo."
Così si conclude uno dei romanzi più drammatici della saga, con un finale straziante e malinconico. Al servizio segreto è un potente romanzo di spionaggio nel quale l'autore ha voluto introdurre una vena romantica che mal si lega però alla vicenda principale. Far decidere al suo protagonista di sposarsi è una scelta forte, ad effetto, che meriterebbe di essere preparata in maniera minuziosa e realistica, entrando nella psiche del personaggio, facendo comprendere al lettore i motivi di questo improvviso voltafaccia.
Fleming, invece, liquida la faccenda così: "Bond pensò improvvisamente. Diavolo! Non la troverò più una ragazza come questa. Ha tutto quello che ho sempre cercato in una donna. E' bella, a letto e fuori. E' avventurosa, coraggiosa e piena di risorse. Eccitante in ogni momento. E sembra che mi ami. Per di più mi permetterebbe di continuare la mia attività e, essendo sola, non mi opprimerebbe con amicizie, relazioni o parentele. E, sopratutto, ha bisogno di me."
In questo modo James Bond da inveterato scapolo maschilista, a volte misogino, si trasforma in un romanticone. Ancora una volta la decisione è da addebitarsi alla svolta compiuta da Fleming nella sua vita privata. Dieci anni prima, mosso evidentemente dalle stesse convinzioni della sua creatura, egli ha sposato Anne Charteris e adesso sente l'esigenza di spettacolarizzare la sua decisione, compiendo l'ennesimo transfert in letteratura. Il problema è che questo evento non è giustificato narrativamente da ciò che è accaduto prima tra i due amanti. All'inizio della vicenda 007 ha passato una notte d'amore con Tracy e poi è stato scaricato dalla ragazza. Quando il padre di lei gli ha rivelato che soffre di un esaurimento nervoso, l'agente non si è intenerito e ha consigliato a Draco di ricoverarla in clinica! Adesso, solo per averla rivista dopo sei mesi e avere passato una notte in fuga con lei, avviene questa trasformazione?
I dialoghi poi tra Bond e Tracy somigliano a una canzone di Julio Iglesias e rivelano quanta poca stima Fleming avesse nell'universo femminile: "Non ti amerei se non fossi un pirata.", dice languida Tracy al suo innamorato. Oppure: "Si può fare all'amore anche senza amore."
Ancora una volta le donne per Fleming (e per Bond) si riducono a delle sciocchine graziose e romantiche, prive di spessore umano. Tutti i cliché della donna anni '50 sono quindi racchiusi nel personaggio di Tracy.
La forza del libro è nell'intreccio, serrato e denso di suspense. L'antagonista è un altro dei memorabili cattivi di Bond: granitico nella sua volontà di fare del male, anche se poco furbo quando chiede col suo vero nome all'Istituto di Araldica informazioni sulla propria genealogia. Una mossa poco accorta che lo rivela ai suoi nemici.
Il realismo costituisce uno dei punti a favore del libro: il rifugio tecnologico di Blofeld è ispirato dal lussuoso Corviglia Club vicino a Ginevra, dove l'autore era stato con la moglie per un reportage sulla Svizzera. Per accertarsi poi che i particolari araldici del suo libro fossero esatti, Fleming passa parecchi pomeriggi all'Istituto di Araldica in Queen Victoria Street. Qui apprende che il motto della famiglia Bond è "Il mondo non basta", utilizzato poi come titolo per uno dei capitoli cinematografici con Pierce Brosnan.
Detto questo dobbiamo ammettere che dopo i racconti di Solo per i tuoi occhi Al servizio Segreto è un appassionante ritorno alla tradizione bondiana, che conferma Fleming grande affabulatore di vicende bigger than life.
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