mercoledì 28 aprile 2010

L'uomo dalla pistola d'oro (The Man with The Golden Gun)

Piacevolmente sorpresi dal successo planetario di Vivi e lascia morire, Harry Saltzman e Albert Broccoli decidono di sfruttare la scia di popolarità riacquistata da James Bond grazie al nuovo interprete Roger Moore e mettono in cantiere a tempi di record un nuovo episodio.
La scelta dei produttori cade sull'ultimo romanzo scritto da Fleming poco prima di morire, L'uomo dalla pistola d'oro. In realtà il romanzo era già stato in predicato per essere trasportato sullo schermo ben dieci anni prima. Saltzman e Broccoli, infatti, avevano deciso che quello sarebbe stato il nuovo episodio dopo Thunderball. Roger Moore ne sarebbe stato l'interprete principale giacché Connery aveva annunciato di voler abbandonare il personaggio che lo aveva reso celebre. L'idea dei due produttori era di girare il film in Cambogia, nonostante le vicende del libro si svolgessero in Giamaica. Tuttavia nel 1965 l'avvento al potere di Pol Pot e dei suoi crudeli khmer rossi aveva rinviato il progetto sine die, facendo optare i producers per Si vive solo due volte, tanto più che Connery, tornato sui suoi passi, si era dichiarato disponibile a un nuovo episodio.

Avendo già girato in Giamaica Vivi e lascia morire era ovvio che L'uomo dalla pistola d'oro non sarebbe stato girato lì. Mankiewitz, Broccoli e Saltzman pensano di avere trovato la location giusta a Bam, in Iran, allorché vedono un film incompiuto, diretto dal francese Albert Lamorisse, dal titolo The lovers' Wind. Il paesaggio è mozzafiato, con tanto di canyons e fortezze nel cuore del deserto iraniano. I tre partono per un sopralluogo sul posto ma si perdono nel mezzo del deserto con una temperatura superiore ai 40 gradi. Si rendono conto così che portare una troupe a Bam è impossibile. Per di più nel 1973 esplode il conflitto tra Egitto e Israele che pone definitivamente fine all'idea di girare in Iran.
Dopo avere scartato anche il Vietnam, il trio trova la location giusta a Phuket, in Tailandia. Si decide perciò di girare in Tailandia e Hong Kong.
Per realizzare il film è messa sotto contratto la medesima squadra di due anni prima: alla regia Guy Hamilton, alla fotografia Ted Moore, mentre alla sceneggiatura Richard Maibaum affianca Tom Manckiewitz. Le riprese iniziano il 18 aprile del 1974 e terminano il 23 agosto dello stesso anno presso i Pinewood Studios, utilizzati per le riprese in interni.

Il prologo ancora una volta non ha Bond come protagonista. Assistiamo, infatti, alla presentazione del villain Francisco Paco Scaramanga (il Dracula Christopher Lee, cugino diretto di Ian Fleming), un killer al servizio del miglior offerente per un milione di dollari a vittima, che vive come un nababbo nella sua isoletta nel Mar della Cina in compagnia di un'amante favolosa, Andrea Anders (la svedese Maud Adams), e del fedele servitore Nick Nack, un nano interpretato da Hervé Villechaize.
Dopo i titoli di testa, come sempre diretti da Maurice Binder su una canzone composta da John Barry e interpretata dalla scozzese Lulu, l'avventura può iniziare.
Bond è chiamato a rapporto da M. Presso la sede dell'MI6 è arrivata una pallottola d'oro con inciso sopra il numero 007. Francisco Scaramanga, per oscuri motivi, vuole uccidere l'agente segreto. Su indicazione di M. Bond si reca a Beirut, dove l'agente 002 è stato eliminato da Scaramanga . In un locale il nostro scova il proiettile che ha ucciso il collega incastonato nell'ombelico di una danzatrice del ventre e se ne impossessa, non prima di essersi azzuffato con degli oscuri figuri che per inciso non si capirà mai per chi lavorano.
Dopo un'analisi scientifica Q rivela a Bond che il proiettile è stato realizzato a mano da Lazar, un fabbricante d'armi di Hong Kong. Qui 007 assiste a un omicidio ad opera di Scaramanga, che agisce sempre utilizzando la sua pistola d'oro a un colpo solo. Dopo avere carpito informazioni importanti dall'amante di Scaramanga, l'agente si reca a Bangkok assieme alla sua assistente in terra indonesiana, la svampita Mary Goodnight (Britt Ekland). Lì, Bond scopre che Scaramanga agisce al servizio dell'industriale Hai Fat, detentore del solex, un marchingegno in grado di sfruttare l'energia solare e tramutarla in energia elettrica. Dopo avere eliminato anche Hai Fat Scaramanga entra in possesso del solex e rapisce Goodnight. Bond non ha altra scelta che recarsi nella tana del killer per recuperare il solex e la ragazza...

Del romanzo di Fleming nel copione non rimane nulla, fatta eccezione per un monologo in cui Scaramanga spiega a Bond le sue origini di artista da circo e il suo rapporto d'affetto con un elefante (in realtà nel romanzo l'episodio era citato nel dossier che M. leggeva prima di dare l'incarico a Bond).
Il plot echeggia un problema molto sentito negli anni '70, la crisi energetica, scoppiata a causa del conflitto arabo palestinese che aveva portato all'embargo del petrolio da parte dell'OPEC a danno dei paesi occidentali. Nello script Bond ha il compito di recuperare un miracoloso apparecchio in grado di trasformare l'energia solare in energia elettrica. Un'idea invecchiata precocemente poiché all'uscita del film, nel dicembre del 1974, la crisi era già terminata facendo risultare datato il tema.
Gli sceneggiatori scrivono la sceneggiatura come una sorta di Shane spionistico, laddove Bond è il personaggio interpretato da Alan Ladd nel celebre western e Scaramanga quello impersonato dal malefico Jack Palance. Essi decidono inoltre di rivisitare il genere di arti marziali che tanta fortuna sta avendo con i film di Bruce Lee, segnatamente Dalla cina con furore e I tre dell'operazione drago. Un'idea, quella di correre dietro al genere di maggior successo, dimostratasi vincente un paio d'anni prima con Vivi e lascia morire che richiamava il fenomeno della blaxpoitation.

Si decide infine di venire incontro allo spirito umoristico di Moore e di dare un'impronta più ridanciana al film. Una scelta che, nel corso dei lavori a seguire, verrà portata all'esasperazione. A differenza di Vivi e lascia morire, dove ancora si sentivano echi dell'era Connery, in questo caso il mix tra dramma e commedia è suddiviso al 50 per cento. Il risultato non è pienamente riuscito. In alcuni casi, ad esempio nel combattimento tra Bond e una masnada di karateki, il tono comico è fuori luogo e stempera la suspense. C'è poi un inseguimento d'auto che cita quello di Vivi e lascia morire, grazie anche alla partecipazione dello Sceriffo Pepper, ma che non ha la spettacolarità di quello tra i motoscafi del precedente episodio. Impressionante è l'acrobazia con l'auto per saltare da un ponte diroccato all'altro, rovinata però da un fischio ironico della colonna sonora di John Barry. L'opera del musicista è di routine: la canzone dei titoli di testa (peraltro non fenomenale) è il leit motiv ricorrente e, ad eccezione del tema Let's Go Get'Em, Barry non sembra ispirato.
Ci sono poi delle incongruenze narrative evidenti, la più imperdonabile è quella di presentare l'isola nella quale vive Scaramanga disabitata. E' difficile credere che una centrale di energia solare sofisiticata e un edificio modernissimo, incastonato nella roccia, possano essere tenuti in funzionamento da un nano e da un solo specialista in energia, che peraltro somiglia a un culturista! La situazione è un facile espediente narrativo per dare più tardi a Bond l'occasione di poter fuggire facilmente.

Notevole è la prova di Christopher Lee nei panni di un cattivo a tutto tondo, sofisticato e brutale, alter ego malvagio di Bond, anche se si fatica a credere che l'ironico Moore possa avere un lato oscuro. La sceneggiatura però punta tutto su questa contrapposizione fino a fare scontrare i due in un duello à la mort che si svolge in una funhouse da luna park che Scaramanga utilizza per tenersi in forma. La scelta invece del nano Hervé Villechaize come spalla del pistolero è più di colore che di sostanza. Nick Nack somiglia a un Odd Job in miniatura ma è evidente che non può costituire un reale pericolo per Bond.
Per ciò che concerne l'interpretazione di Moore la virata su temi più leggeri giova all'attore britannico anche se, come egli stesso dichiara nella sua autobiografia, il regista volle sottolineare anche il lato brutale di Bond. La scena chiave è quella in cui 007 torce il braccio alla povera Andrea per carpirle informazioni vitali. Un gesto che il personaggio di Fleming avrebbe compiuto senza esitazioni ma che per Moore appare stonato rispetto alla sua interpretazione scanzonata. E a proposito di donne, le due svedesi Maud Adams e Britt Ekland, ben rappresentano l'universo femminile bondiano. La prima è gelida ma anche appassionata, la seconda adorabile e imbranata.

A dicembre del 1974 L'uomo dalla pistola d'oro debutta in Gran Bretagna e negli Stati Uniti ma non ottiene il successo previsto. L'accoglienza del pubblico non è positiva come per Vivi e lascia morire. A fronte di un budget di 13 milioni di dollari la pellicola ne incassa 97.600.000 nel mondo, una cifra che lo colloca all'ultimo posto negli incassi della serie.
La critica per lo più ignora il prodotto giudicandolo mediocre e commenta negativamente l'ironia del film. Broccoli si rende conto che i tempi di produzione ristretti non hanno consentito agli sceneggiatori di sviluppare a dovere la storia.
La notizia del violento litigio tra Saltzman e Broccoli, avvenuto dietro le quinte del set, e il conseguente divorzio commerciale tra i due sembrerebbero precludere alla fine della legacy. Saltzman esce infatti dalla società e cede i suoi diritti alla United Artists. La notizia getta nel panico i fans: la produzione de L'uomo dalla pistola d'oro è stata seguita esclusivamente da Broccoli e il risultato finale ha lasciato interdetti gli spettatori. I bondofili, temendo il peggio, si chiedono pertanto cosa succederà senza la presenza di Saltzman. Broccoli tuttavia convincerà anche i suoi detrattori che i timori sono ingiustificati, riscattandosi con il film successivo: La spia che mi amava.

I CATTIVI

Francisco Paco Scaramanga (Christopher Lee)
Aka L'uomo dalla pistola d'oro. E' il killer con la peggiore reputazione nel mondo. Il suo cachet è di un milione di dollari. Uccide solo con la sua pistola in oro massico a un solo proiettile, perché, come dichiara egli stesso, "un colpo è più che sufficiente". Segni particolari: un terzo capezzolo sopra quello sinistro.

Nick Nack (Hervé Villechaize)
Un nano perfido, il miglior servitore di Scaramanga. Lo segue dappertutto e aspira a prendere il posto del suo padrone.

LE BOND GIRLS

Mary Goodnight (Britt Ekland)
Anche se non sembra è un agente dei servizi segreti britannici. Incapace, mette regolarmente Bond nei guai. Come unico pregio ha l'avvenenza.

Andrea Anders (Maud Adams)
E' l'amante di Scaramanga e ha una predilezione per gli uomini brutali. Ecco perché perde la testa per 007.

GLI AMICI

Tenente Hip (Soon-Tek Oh)
Ha il compito di scortare Bond in terra indonesiana. Lo fa con lealtà, mettendo a disposizione le sue abilità nelle arti marziali.

Sergente J.W. Pepper (Clifton James)
Durante un inseguimento pericoloso con entusiasmo dà un contributo morale all'agente britannico.

I FERRI DEL MESTIERE (OVVERO I GADGET)

Walter PPK
Più che un gadget un'istituzione: è l'arma preferita di James Bond. Piccola, comoda, letale.

Pistola d'oro
E' composta da una penna stilografica e un accendino. Apparentemente innocui i due oggetti se montati assieme diventano l'arma preferita di Scaramanga.

Auto-aeromobile
La vettura che si trasforma in un aereo è fichissima nel suo look vintage. E' utilizzata da Scaramanga per i suoi rapidi spostamenti.

CURIOSITA'

  • Per il ruolo di Scaramanga i produttori pensarono dapprincipio a Jack Palance che declinò l'offerta.
  • Marc Lawrence, l'attore che nel prologo interpreta Rodney, il gangster che cerca di uccidere Scaramanga, aveva interpretato anche un malvivente di Las Vegas in Una cascata di diamanti.
  • Britt Ekland fu scelta da Cubby Broccoli, estasiato dalle sue forme in The Wicker Man. L'agente della Ekland, peraltro lo stesso di Moore, si guardò bene dal dire al produttore che in quel film l'attrice era in dolce attesa. Così, quando la Ekland si presentò sul set in perfetta forma, asciutta come una tavola da surf, la delusione di Broccoli fu grande.
  • Maud Adams è l'unica attrice ad essere presente in ben tre film della serie. Oltre a L'uomo dalla pistola d'oro la svedese interpreta il personaggio femminile principale in Octopussy e ha un cameo in Bersaglio mobile.
  • La pistola d'oro fu realizzata da John Stears utilizzando un pacchetto di sigarette, una penna e un filtro di sigarette. La stessa arma era utilizzata negli anni '50 dal KGB.
  • Anche l'auto che si trasforma in aereo è un modellino realizzato da John Stears.
  • Questo è l'ultimo film diretto da Guy Hamilton che ha quindi al suo attivo quattro episodi della sere, rispettivamente in ordine cronologico, Goldfinger (1964), Una cascata di diamanti (1971), Vivi e Lascia morire (1973) e L'uomo dalla pistola d'oro (1974).
  • Il salto con l'auto a 360 gradi da un ponte all'altro fu filmato da otto cineprese contemporaneamente e realizzato in un solo ciak dallo stunt man britannico Bumps Williard.
  • L'isola di Scaramanga è in realtà l'isola di Phuket in Tailandia, divenuta ora metà turistica tra le più gettonate di tutto l'Oriente.
  • Questo è stato il primo film della serie a essere proiettato al Cremlino. Roger Moore racconta che al termine della proiezione un agente del KGB commentò: "non lo abbiamo addestrato (Scaramanga) molto bene".
  • La Royal World premiere del film si tenne il 19 dicembre del 1974 all'Odeon Theatre di Londra, in Leicester Square, alla presenza del Principe Filippo.

Agente 007 L'uomo dalla pistola d'oro (The Man with the Golden Gun) - Uk, 1974

Time Running: 125'

Produced by
Albert R. Broccoli, Harry Saltzman

Directed by
Guy Hamilton

Screenplay
Tom Mankiewicz, Richard Maibaum (from Ian Fleming book)

Original Music by
John Barry

The song composed by
John Barry

Lyrics by Don Black

Performed by
Lulu

Main Title designed by
Maurice Binder

Cinematography by
Ted Moore

Film Editing by
Raymond Poulton, John Shirley

Casting by
Weston Drury Jr, Maude Spector

Art Direction by
John Graysmark, Peter Lamont

CAST

James Bond: Roger Moore
Mary Goodnight: Britt Ekland
Francisco Scaramanga: Christopher Lee
Andrea Anders: Maud Adams
Nick Nack: Hervé Villechaize
M: Bernard Lee
Sceriffo J.W. Pepper: Clifton James
Q: Desmond Llewelyn
Miss Moneypenny: Lois Maxwell
Hai Fat: Richard Loo
Tenente Hip: Soon-Tek Oh
Lazar: Marne Maitland
Colthorpe: James Cossins



La scheda su Imdb

mercoledì 21 aprile 2010

L'uomo dalla pistola d'oro (The man with the Golden Gun)

Prima edizione Glidrose Productions Ltd, 1965
Versione italiana: Garzanti Editore, 1966
Traduzione: Mariapaola Ricci Dèttore

"Bond si passò il fazzoletto sull'orecchio e sulla base della coppa. Era quasi intollerabile. Aveva sentito pronunciare la propria condanna a morte, aveva sentito dichiarare chiaramente i legami tra il KGB e Scaramanga e i Caraibi, oltre a piccole questioni minori quali il sabotaggio dell'industria della bauxite, il massiccio contrabbando di droga negli Stati Uniti e l'organizzazione del gioco d'Azzardo per buona misura. Un colpo favoloso per il Servizio Segreto! E l'occasione si presentava a lui! Sarebbe vissuto abbastanza da poterla cogliere? Dio se avesse potuto bere qualcosa!"

Stremato fisicamente da un infarto e stanco della popolarità del personaggio da lui creato, che lo costringe a replicare la formula di successo, libro dopo libro, Fleming da tempo medita una via d'uscita per affrancarsi dall'eroe ammirato in tutto il mondo. Purtroppo per lui un secondo attacco di cuore gli è fatale il 12 agosto del 1964.
L'uomo dalla pistola d'oro, l'ultimo romanzo di James Bond, esce nel 1965, senza una revisione finale.
La storia stavolta è semplice: al termine di Si vive solo due volte Bond è stato fatto prigioniero dal KGB che lo ha sottoposto a un lavaggio del cervello e lo ha "ricondizionato", veicolando le sue qualità di agente segreto al servizio dell'Unione Sovietica.
L'ex 007 quindi torna a Londra con un incarico preciso: eliminare M. I servizi segreti britannici sono convinti che il loro agente sia morto ma accettano di incontrare James Bond che, dopo alcuni colloqui preliminari, è portato al cospetto del suo superiore. Qui, il tentativo di uccidere M fallisce, Bond viene trasferito in una clinica privata alle porte di Londra e sottoposto a 12 sedute di elettroshock con le quali guarisce e torna in servizio.
La sua nuova missione è, apparentemente, suicida. M, infatti, vuole saggiare sul campo le condizioni del suo agente ritrovato e lo incarica di scovare il temibile killer al servizio del KGB, Francisco Paco Scaramanga, un tipaccio con un passato da acrobata da circo, che elimina i suoi bersagli con una Colt calibro 45 placcata in oro, a canna lunga. Segno particolare di riconoscimento del killer è un terzo capezzolo, sinonimo di grande sessualità.
Inviato in Giamaica, Bond è aiutato da Mary Goodnight la sua ex segretaria, un'avvenente bionda destinata a cadere nelle sue braccia e da un redivivo Felix Leiter, l'agente della CIA che avevamo lasciato in un letto d'ospedale, sbranato da uno squalo, in Vivi e lascia morire.
Sotto lo pseudonimo di Mark Hazard egli rintraccia facilmente Scaramanga in un bordello a Savannah La Mar. Il pistolero (inspiegabilmente) assolda Bond alle sue dipendenze con il compito di guardia del corpo per un week end. Scaramanga ha invitato nel suo albergo a cinque stelle, ancora incompleto, i suoi investitori, ricchi uomini d'affari, restii a sganciare altri soldoni per completare l'hotel. L'idea del killer è convincerli del buon affare offrendo loro un fine settimana spettacolare, fatto di alcol, donne e gioco d'azzardo.
Ben presto Bond scopre che i presunti miliardari altro non sono che alcuni dei boss più spietati di tutta l'America, dediti al traffico di droga, al sabotaggio della canna da zucchero e al riciclo della bauxite. Tra loro c'è anche tale Mr. Hendriks, una spia sovietica, che rivela a Scaramanga la reale identità del suo bodyguard.
L'assassino decide quindi di uccidere Bond e, in un finale ad alta tensione, una cruenta sparatoria su un treno locale in corsa nella vegetazione giamaicana, assistiamo alla elettrizzante resa dei conti finale tra Bond e Scaramanga nel cuore della boscaglia caraibica.

Dotato di una struttura narrativa lineare il romanzo mostra alcune crepe narrative e delle situazioni poco credibili. Della prima, la più importante abbiamo già detto. Bond incontra per caso Scaramanga in un locale malfamato. Tra i due immediatamente non corre buon sangue, eppure il killer decide di assumerlo come suo assistente senza alcuna referenza. Per uno degli assassini più intelligenti del pianeta non si tratta di una mossa astuta. Che dire poi del gioco del gatto col topo che per circa metà romanzo Scaramanga effettua con Bond dopo averne scoperto l'identità? A quale scopo tenere in vita un agente britannico con un curriculum così pericoloso, per il solo gusto di divertirsi sadicamente?
Irresistibile poi la sequenza nella quale 007 capisce chi sono gli investitori accorsi nell'hotel origliando le loro conversazioni dietro la porta con un bicchiere di cristallo! Un'azione degna del manuale delle giovani marmotte. Il romanzo riprende tono nella parte finale. La corsa in treno e il cruento duello tra Bond e Scaramanga è infatti degno delle migliori pagine dello scrittore britannico.
L'epilogo e poi al contempo commovente e sulfureo come nelle migliori pagine fleminghiane. Leiter, il vecchio amico di tante avventure, si congeda da Bond, ancora ferito in un letto d'ospedale. La spia inglese è commossa ma esprime il suo affetto con un'imprecazione rivolta all'americano. Non gli rimane che godersi la riabilitazione con la splendida Mary Goodnight che gli offre il suo appartamento e la sua completa ospitalità: "Di tutti i funesti graffiti che una donna può tracciare su una parete, questi sono i più insidiosi, i più letali.", commenta lo scrittore, ribadendo la sua avversione per le relazioni stabili.
Insomma, il congedo di Fleming dal suo personaggio in un romanzo ha luci ma anche ombre. Per fortuna un anno dopo uscirà per la Glidrose Octopussy and The Living Daylights, una raccolta di racconti, di cui almeno un paio di grande livello.

martedì 13 aprile 2010

Vivi e Lascia Morire (Live and Let Die)

Prima edizione Glidrose Productions Ltd, 1954
Versione italiana: Guanda Editore, 2005
Traduzione: Stefano Bortolussi

"Vi sono momenti di splendore nella vita di un agente segreto. Indagini, ad esempio, nel corso dei quali deve recitare la parte del milionario, occasioni che gli offrono la possibilità di godersi una vita piacevole, cancellando dalla memoria il ricordo del pericolo e l’ombra della morte; e tempi in cui, come quello presente, egli è semplicemente un ospite di un Servizio segreto alleato."

Vivi e lascia morire è il secondo libro scritto da Ian Fleming subito dopo il successo di Casinò Royale.
007 è reduce da una durissima missione che lo ha ferito profondamente nel cuore e nell'animo. La sua amata Vesper si è suicidata e lui stesso è stato torturato a tal punto che sono occorsi mesi affinché si riprendesse. Il suo superiore, M, decide di affidargli nuovamente una missione. Egli, infatti, dovrà recarsi negli Stati Uniti per indagare sul losco Mr. Big, un gigantesco uomo di colore che ha in mano tutti i più sporchi affari degli Stati Uniti, oltre a essere un contrabbandiere di preziose monete inglesi e per di più una spia al soldo dei sovietici.
Bond accetta l'incarico e si reca a New York dove il suo amico della CIA Felix Leiter lo porta in giro per Harlem alla ricerca di Mr. Big.
Fatto prigioniero dal boss, Bond conosce l'enigmatica Solitaire, una giovane cartomante prigioniera del criminale. Dopo una rocambolesca fuga l'agente inglese si dirige in treno verso la Florida assieme alla ragazza ma gli scagnozzi di Mr. Big sono alle calcagna dei due fuggiaschi e ben presto Solitaire viene rapita, mentre Leiter è vittima di un feroce attentato, gettato in pasto agli squali.
Deciso a vendicarsi, Bond si dirige in Giamaica dove Mr. Big si è recato assieme a Solitaire. In una piccola isola caraibica il criminale sta per prendere il largo assieme a un carico preziosissimo.
All'agente di Sua Maestà restano solo pochi giorni per fermarlo...

Pur non raggiungendo il livello di ritmo e pathos della prima avventura di James Bond Vivi e lascia morire conferma il talento letterario di Fleming per la cura della trama e l'innesto di elementi di realismo a volte brutali come mai si erano letti fino a quel momento nel panorama di genere.
Come in Casinò Royale l'antagonista di Bond è un criminale sadico che Fleming descrive in maniera particolareggiata, soffermandosi sulle sue imperfezioni fisiche: "La testa era grande come un pallone da calcio, il doppio del normale, e quasi perfettamente tonda. La pelle era grigio-nera, tesa e scintillante come il volto di un cadavere dopo una settimana di permanenza nel fiume. Era calva, se si eccettuava una lanugine grigio-bruna sopra le orecchie." Gigantesco e animalesco Big Man terrorizza i suoi nemici con i riti voodoo che contribuiscono ad alimentare il terrore nei suoi avversari e a mitizzare la sua figura tra i suoi uomini.
Solitaire, invece, appartiene a pieno titolo alla classica figura femminile fleminghiana. Una donna bellissima, esotica, fragile, che ha un disperato bisogno dell'aiuto di Bond e che s'innamora di lui immediatamente, secondo un facile cliché maschilista che l'autore non abbandonerà mai nei suoi romanzi.

Il ritmo incalzante della vicenda lascia comunque poco spazio alle psicologie dei personaggi che sono chiamati ad agire sul campo. Le atmosfere in taluni casi sono crude, come quando in Florida Felix Leiter, l'agente della CIA che affianca in terra americana Bond nella sua missione e che già gli era stato d'aiuto in Casinò Royale, è gettato vivo in pasto agli squali e viene miracolosamente salvato, seppur malconcio. Felix tornerà, con un uncino al posto della mano, nell'ultimo romanzo dedicato a 007, L'uomo dalla pistola d'oro.
Un'altra sequenza forte è la morte di Big Man, anch'esso sbranato dai barracuda. Fleming indugia su particolari raccapriccianti: "Entrambe le braccia smisero di schiaffeggiare l'acqua, e la testa finì sott'acqua e riemerse. Una nube di sangue si estese oscurando il mare. Due sottili ombre marroni lunghe più di un metro indietreggiarono dalla nube e poi si rituffarono. Il corpo in mare venne sbalzato di lato. Metà del braccio sinistro di Big Man fuoriuscì dall'acqua. Era privo di mano, di polso, di orologio."
Come suo solito Fleming attinge anche alla sua vita privata per descrivere le vicende del romanzo. Nella cabina letto del Silver Meteor, il treno che lo porta a Miami insieme a Solitaire, Fleming fa utilizzare a Bond come falso nome Bryce, ovvero il cognome del suo miglior amico Ivar Bryce. Proprio con lui Fleming fece sul Silver Meteor il viaggio New York-Miami St.Petersburg che costituisce uno degli eventi principali del libro. Restando poi in tema di omonimie la governante di Bond, la scozzese May, è invece May Maxwell, la domestica di Ian Bryce a New York che cucinava per Fleming delle deliziose uova con salsicce che lo scrittore, che di certo in fatto di alimentazione non era un salutista, divorava con gusto.
Il plot di Vivi e lascia morire è scorrevole e ben congegnato, sopratutto nella parte giamaicana, laddove Fleming può descrivere nei dettagli la splendida isola che elesse a luogo d'adozione acquistando la residenza Goldeneye. Il finale palpitante con i due amanti legati e gettati in mare da Mr. Big è adrenalina allo stato puro. La situazione limite sarà ripresa pari pari nel film Solo per i tuoi occhi.

sabato 3 aprile 2010

Agente 007 Vivi e lascia morire (Live and let die)

Nonostante l'enorme successo commerciale di Una cascata di diamanti Sean Connery ribadisce l'intenzione di volere abbandonare definitivamente il ruolo di James Bond. La United Artists tenta di convincere l'attore scozzese con proposte economiche sempre più allettanti e uno script che, secondo le intenzioni dell'autore (Tom Mankiewicz), riporterà 007 alle missioni degli esordi, con più attenzione alla trama e meno agli effetti speciali. Tuttavia Connery è inflessibile, dichiarandosi indisponibile. Broccoli e Saltzman decidono allora di cercare un nuovo interprete della saga. Dapprincipio Saltzman propone il nome di Burt Reynolds ma Broccoli si oppone, sostenendo (a ragione) che Bond deve essere inglese e Reynolds è troppo americano per la parte. Dopo avere accarezzato l'idea di coinvolgere Paul Newman e Robert Redord, scartati per le medesime ragioni di Reynolds, Cubby opta ancora una volta per Roger Moore. L'attore britannico stavolta è libero da impegni poiché la sua serie televisiva Attenti a quei due (The Persuaders!) è stata cancellata a causa dello scarso successo ottenuto negli Stati Uniti. Moore è dunque ben lieto di accettare la proposta e firma un contratto per tre pellicole, la prima delle quali è Vivi e lascia morire, il secondo romanzo scritto da Fleming dopo Casinò Royale.

Tre agenti del servizio segreto inglese sono assassinati rispettivamente alle Nazioni Unite, a New Orleans, in Louisiana, e a Sainte Monique, un’isoletta dei Caraibi.
007 è svegliato nel cuore della notte dal suo superiore M. che lo informa dei fatti accaduti e lo invia in missione a New York, con il compito di verificare se dietro ai tre delitti ci sia la mano di Kananga, diplomatico dell’isola tropicale.
Giunto a New York Bond sfugge a un attentato. Il suo amico della CIA, Felix Leiter, lo informa che la macchina che ha tentato di ucciderlo risulta essere intestata a un collaboratore di Kananga. Bond si reca subito ad Harlem dove viene fatto prigioniero da un certo Mr. Big, un narcotrafficante di colore che ha al suo fianco Tee-Hee, un losco figuro con un braccio meccanico che termina con una tenaglia, e l’affascinante cartomante Solitaire. Nel breve incontro 007 prende una delle carte della ragazza e trova il simbolo degli amanti. Dopo essere riuscito a fuggire Bond vola a Sainte Monique per cercare di capire che legame c’è tra Kananga e Mr Big.

Qui trova ad attenderlo in albergo Rosie, un’impacciata agente della CIA che dovrebbe aiutarlo nell’impresa. Ben presto Bond capisce che quest’ultima lavora al soldo di Kananga. Rosie si rifiuta di collaborare e, in un tentativo di fuga, viene uccisa dai sicari del boss. 007 decide allora di andare a trovare Solitaire, che vive in cima a una collina presidiata dagli scagnozzi di Kananga. Dopo essere atterrato con un deltaplano nel giardino della villa Bond trova la cartomante preoccupata per il presagio avuto nel loro primo incontro. Ne ha ben donde poiché la fanciulla cede in un lampo al fascino del nostro. La ragazza è convinta di avere perso i suoi poteri: la leggenda vuole infatti che con la perdita della verginità si perda anche la dote della preveggenza. Bond prende con sé Solitaire e decide di esplorare l’isola. Scopre così che nel cimitero in cui è stato assassinato il suo collega durante un rito voodoo si cela un enorme campo di coltivazione dell’eroina.

Bond e Solitaire vengono assaliti dagli uomini di Kananga ma riescono a fuggire in Louisiana dove però vengono catturati. 007 incontra di nuovo Mr Big che vuole sapere se Solitaire ha perso la sua verginità. Noblesse oblige e il gentiluomo inglese non rivela il segreto ma Mr Big riesce lo stesso a scoprirlo. Questi poi rivela che lui e Kananga sono la stessa persona. Il suo piano criminale prevede di lanciare sul mercato americano un’enorme partita d’eroina gratis. In questo modo spazzerebbe via in un colpo solo la concorrenza e conquisterebbe il monopolio dello spaccio nelle strade. Kananga lascia la spia nelle grinfie di Tee-Hee. Quest’ultimo conduce Bond in una fattoria dove si allevano coccodrilli. In realtà si tratta dell’ennesima copertura, questa volta per coprire la raffineria di droga. Bond viene lasciato su una piattaforma in balia degli alligatori ma riesce a fuggire e, dopo uno spettacolare inseguimento in motoscafo, a mettersi in salvo.
Siamo giunti alla resa dei conti finale. Bond torna a Sainte Monique di notte, libera Solitaire, proprio mentre sta per essere sacrificata durante un orrendo rito voodoo dal Barone Samedi e fa esplodere le piantagioni di droga. L’ultimo incontro con Kananga prevede un combattimento tra i due in una piscina infestata dagli squali in cui Bond elimina il suo antagonista facendogli ingoiare un proiettile ad aria compressa, destinato proprio ai pescecani.
Nel sottofinale in treno, Bond e Solitaire si stanno godendo la loro meritata vacanza quando vengono assaliti da Tee-Hee. C'è ancora tempo per un ultimo scontro che vede il britannico vincere ai punti...
L’ultima inquadratura è riservata al temibile Barone Samedi che sghignazza seduto sul muso del treno.

Nel 1973 Roger Moore sostituisce dunque Sean Connery e affronta così il suo primo ruolo da 007. Moore era stata la prima scelta di Broccoli e dello stesso Fleming fin dall’inizio ma l’attore inglese aveva dovuto declinare l’offerta perché impegnato in televisione nel ruolo de Il Santo. Così Sean Connery era divenuto il primo James Bond cinematografico. Successivamente l'attore inglese era stato contattato per Al servizio segreto di Sua Maestà ma anche in quell'occasione non potè accettare per impegni contrattuali.
La scelta di Moore porta a un cambio di registro nei toni delle avventure dell'agente segreto. Sono l'ironia e la leggerezza di Moore ad imporlo, diverse dall'approccio fisico e sarcastico di Connery. Tuttavia questo distacco avverrà in maniera meno rapida di quello che abitualmente si crede.
Vivi e lascia morire, infatti, è ancora molto vicino alle atmosfere seriose dei primi Bond. In particolare sono molti i punti di contatto con Licenza d'uccidere, il primo lungometraggio della serie, a partire dalle location giamaicane, dal cattivo che vive su un'isola sperduta dei Caraibi, ai comprimari che aiutano Bond nell'impresa. Siamo però in piena blaxploitatio (fusione delle due parole black-nero e exploitation-sfruttamento) e la versione cinematografica tratta dal libro di Fleming è stravolta dallo sceneggiatore Tom Mankievitcz, che riprende solo l'ambientazione "nera", eliminando l'intero plot dal sapore vagamente razzista del romanzo. Vivi e lascia morire è quindi una versione riveduta e corretta di Shaft il detective, il celebre titolo del 1971 con l’agente di polizia nero Richard Roundtree.

Il film contiene molti punti di contatto con la blaxploitation che sono stati modificati per adattarli al protagonista bianco. Nella blaxploitation i protagonisti neri avevano spesso delle relazioni con donne bianche. Bond, invece, ha una storia, seppur breve, con Rosie, l’agente della CIA al servizio di Kananga. Molta dell’azione di Vivi e lascia morire, inoltre, è ambientata in location tipiche del genere come Harlem e New Orleans. Una curiosa affinità esiste infine tra Mr. Big e Super Fly’s Priest, antieroe nero di una pellicola del 1972. Ad ogni modo mentre questa figura di pusher in Super Fly veniva glorificata in Vivi e lascia morire è dipinta come una figura malefica.
Stavolta 007 non deve affrontare la Spectre ma i riti voodoo e una gang di criminali neri capitanati dal villain di turno Mr. Kananga (interpretato con soave ferocia da Yaphet Kotto), capo di stato dell'isoletta di Sante Monique nei Caraibi, ma anche conosciuto come Mr. Big negli Stati Uniti, narcotrafficante che aspira al controllo mondiale della vendita di eroina. La Bond girl di turno è la splendida Solitaire (interpretata da Jane Seymour, allora diciannovenne), una chiromante al seguito di Kananga che predice le carte coi suoi tarocchi. Memorabile il primo incontro con Bond quando quest'ultimo pesca dal mazzo di carte il simbolo degli amanti. Solitaire è destinata a vedere svanire i suoi poteri non appena perderà la sua verginità e Mr Kananga la tiene comprensibilmente sotto chiave per impedire che questo avvenga. Inutile dire che James Bond pone fine alla tradizione esoterica della fanciulla.
Affascinanti anche gli altri due comprimari del cattivo: Tee-Hee, l'uomo dal braccio metallico (quello vero gli è stato mangiato da un alligatore), e il Barone Samedi, ribattezzato l'uomo dalla risata d'oro per via dei suoi lugubri sghignazzi.
Alleato di Bond in questa avventura è Felix Leiter della CIA, brillantemente interpretato da David Hedison che non a caso riprenderà sedici anni dopo il ruolo in Vendetta privata.

Il copione di Tom Mankiewitcz è costruito con un sapiente uso delle location esotiche, all'altezza di titoli quali Thunderball e Si vive solo due volte, e su alcuni inseguimenti mozzafiato. Merito quest'ultimi della regia del veterano Guy Hamilton, già regista di quel Goldfinger che definì in modo incontrovertibile la Bond-formula cinematografica.
In particolare segnaliamo i 13 minuti di inseguimento sui motoscafi che occupano la terza parte del film, con la partecipazione dell'irresistibile Sergente Pepper (Clifton James) che assiste attonito alle incredibili acrobazie degli stunt. Tuttavia, fatta eccezione per la suddetta parentesi, il tono generale del film è serioso, in molte sequenze addirittura horror, si veda ad esempio il funerale voodoo del sottofinale. La colonna sonora di George Martin, ex produttore dei Beatles, è all'altezza di quelle mitiche di John Barry e la title track di Paul McCartney e i Wings può senz'altro essere annoverata come la migliore di tutta la serie. Non mancano dei tocchi di humor alla Moore: si veda ad esempio l'irresistibile sequenza dell'inseguimento a bordo di un aereo da diporto pilotato da una tenera vecchietta o le battute impassibili con le quali 007 tiene testa a un sempre più adirato Mr Kananga.

La produzione, scottata dall'insuccesso di Al servizio segreto di sua Maestà con George Lazenby, decide di non investire troppo sul film onde evitare fiaschi, per sondare l'apprezzamento del pubblico per il nuovo Bond. L'esordio di Moore è senz'altro positivo con incassi pari a 126 milioni di dollari, una cifra più che ragguardevole all’epoca, considerato anche il costo della produzione di 7 milioni di dollari.
Vivi e lascia morire è uno dei migliori film di Moore, nonché uno dei più convincenti dell'intera serie, a mio modesto avviso sottovalutato dalla critica. E' probabile che i giudizi negativi siano dovuti più al fatto che questa pellicola segna la chiusura definitiva del ciclo Connery che alla reale qualità del film.


I CATTIVI


Kananga – Mr. Big (Yaphet Kotto)
Yaphet Kotto interpreta due villain in uno: nei panni di Kananga è il capo di stato di un’isola caraibica dedita alla coltivazione dell’eroina e ai riti voodoo, mentre in quelli di Mr. Big detiene il controllo della vendita dello stupefacente per le strade di Harlem.

Tee-Hee (Julius Harris)
L’assistente di Kananga è un losco figuro di due metri con al posto della mano destra, divorata da un coccodrillo, due tenaglie affilate.

Whisper (Earl Jolly Brown)
Un grassone che parla con un sussurro, da qui il suo soprannome (Whisper in inglese significa fischio).

Baron Samedi (Geoffrey Holder)
Il sinistro barone del voodoo è dedito alle arti magiche e ha una passione sfrenata per i serpenti. La sua risata è potente ed agghiacciante al tempo stesso.

LE BOND GIRLS

Solitaire (Jane Seymour)
L’affascinante cartomante di Kananga ha un potere particolare: fino a quando è vergine è in grado di leggere il futuro. Bond pone fine da par suo alla peculiarità della ragazza.

Rosie Carter (Gloria Hendry)
L’impacciata Rosie è la prima Bond girl di colore a cadere nelle braccia di 007. Purtroppo per lei la relazione è di breve durata…

Miss Caruso (Madeleine Smith)
L’agente italiana, nascosta in un armadio del suo appartamento da Bond, che non vuole farla vedere al suo superiore M, non perde il suo buonumore quando torna sola con il suo amante.

GLI AMICI

Felix Leiter: l'agente della CIA è un fedele alleato di Bond in terra americana.

Quarrel Jr: tale padre tale figlio. Quarrel Sr. (John Kitzmiller) era il marinaio che accompagnava Sean Connery nell'isola del Dr No. Il figlio (Roy Syewart) non è da meno e conduce il nuovo Bond sull'isola di Kananga.

I FERRI DEL MESTIERE (OVVERO I GADGET)

Orologio Rolex: dotato di un magnete potentissimo è anche in grado di spezzare l’acciaio temperato grazie ad un’affilatissima lama nascosta nella ghiera.

Spazzola ricetrasmittente: in grado anche di rilevare cimici e strumenti impropri di ascolto.

Deltaplano: inimitabile Bond, anche quando dopo un volo sopra il mar caraibico atterra in smoking nel giardino della villa di Solitaire.

Pistola per squali: dotata di micidiali proiettili ad aria compressa in grado di gonfiare a dismisura la vittima per poi farla esplodere in migliaia di pezzi.

CURIOSITA’

  • Roger Moore accettò di interpretare Bond perché nel frattempo la serie Attenti a quei dueThe Persuaders!), che originariamente avrebbe dovuto proseguire per cinque stagioni, in America fu cancellata al termine della prima serie.
  • A 45 anni Roger Moore divenne l’attore più anziano chiamato ad interpretare Bond. Il più giovane è stato George Lazenby che all’epoca di Al servizio segreto di Sua Maestà aveva 29 anni.
  • Roger Moore aveva già vestito i panni di James Bond nell'estate del 1964 in un episodio della serie televisiva Mainly Millicent.
  • Le riprese del film iniziarono il 13 ottobre 1972 e terminarono il 15 marzo 1973.
  • La Royal World Premiere di Vivi e lascia morire avvenne il 5 luglio del 1973 all’Odeon Theatre di Leicester Square di Londra alla presenza della principessa Anna.
  • Questo è il secondo film nel quale vediamo l’appartamento di Bond. Il primo è Licenza di uccidere.
  • In questo episodio della saga non appare Q (Desmond Lewellin).
  • Questo è il primo titolo in cui la colonna sonora non è di John Barry ma di George Martin, lo storico produttore musicale dei Beatles.
  • Vivi e lascia morire è il secondo libro delle avventure di 007 scritto da Ian Fleming.
  • Gli esterni del film sono stati girati a New York, in Louisiana e in Giamaica.
  • Per differenziarsi da Sean Connery Roger Moore non indossa mai il cappello, beve bourbon al posto della vodka martini e fuma i sigari invece delle sigarette.
  • La scena d’amore tra Bond e Rosie Carter (interpretata dall’attrice di colore Gloria Hendry) fu censurata nel Sud Africa dell’apartheid perché considerata scandalosa.
  • Dopo Dalla Russia con amore questo è il secondo film in cui nella scena d’apertura non compare 007.
  • Geoffrey Holder, che nella pellicola interpreta il Baron Samedi, odiava i serpenti. Durante le riprese della sequenza finale, quando colpito da Bond deve cadere in una bara piena di rettili, Holder vinse il suo terrore solo perché quel giorno era presente la principessa Alessandra, giunta nei Pinewood Studios per assistere a una giornata di riprese.
  • Durante la produzione Roger Moore fu colpito da una colica renale. In seguito, durante le riprese in Giamaica, sia Moore che Jane Seymour furono colpiti da dissenteria.
  • Ross Kananga era il nome del proprietario dell’allevamento di coccodrilli in Giamaica nel quale fu girata la celebre scena in cui 007 fugge, correndo sopra le teste di alcuni caimani. In realtà la scena fu girata personalmente da Kananga che rischiò anche di cadere in acqua, come si può vedere nel dietro le quinte presente nel Dvd del film. Il cognome di Kananga fu poi utilizzato da Mankievitz per il suo cattivo.
  • La title track, cantata da Paul McCartney e i Wings, arrivò settima nelle classifiche americane e fu candidata all’Oscar.
  • Il personaggio di Quarrel Jr è un riferimento diretto all’aiutante di Sean Connery in Licenza d’uccidere. Quarrel sr., infatti, era il proprietario del battello che accompagnava Bond sull’isola del Dr. No.
Agente 007 Vivi e lascia morire (Live and Let Die) (Uk, 1973)

Time Running 121"

Produced by
Albert R. Broccoli, Harry Saltzman

Directed by
Guy Hamilton

Screenplay
Tom Mankiewicz (from Ian Fleming book)

Original Music by
George Martin

The song composed by
Paul and Linda McCartney

Performed by
Paul McCartney and Wings

Main Title designed by
Maurice Binder

Cinematography by
Ted Moore

Film Editing by
Bert Bates,Raymond Poulton, John Shirley

Casting by
Weston Drury Jr.

Art Direction by
Syd Cain (supervising art director)
Robert W. Laing (co-art director)
Peter Lamont (co-art director)

Costume Design by
Julie Harris

Choreographer
Geoffrey Holder

Makeup Department
Colin Jamison hairdresser
Paul Rabiger chief makeup artist

Production Management
Claude Hudson, Steven P. Skloot

Second Unit Director
Derek Cracknell

Art Department
Stephen Hendrickson

Sound Department
Ken Barker, John W. Mitchell

Special Effects by
Derek Meddings

Optical Effects
Charles Staffell

Camera Operator
Bob Kindred

Costume and Wardrobe Department
Laurel Staffell

Shark Scene
William Grefe

CAST

James Bond: Roger Moore
Kananga/Mr. Big: Yaphet Kotto
Solitaire: Jane Seymour
Sceriffo Pepper: Clifton James
Tee Hee: Julius Harris
Barone Samedi: Geoffrey Holder
Felix Leiter: David Hedison
Rosie Carter: Gloria Hendry
M: Bernard Lee
Miss Moneypenny: Lois Maxwell
Adam: Tommy Lane
Whisper: Earl Jolly Brown
Quarrel Jr: Roy Stewart
Agente CIA Harold Strutter: Lon Satton
Taxista: Arnold Williams
Mrs. Bell: Ruth Kempf
Charlie: Joie Chitwood
Miss Caruso: Madeline Smith
Dambala: Michael Ebbin
Donna nel negozio: Kubi Chaza
Cantante: Brenda Arnau
Delegato ungherese all'ONU: Gabor Vernon




La scheda su Imdb

venerdì 2 aprile 2010

Bibliografia

Questo blog è in corso d'opera ed è aggiornato costantemente. Pertanto anche la bibliografia subirà nel corso delle settimane continue implementazioni.

Pearson John, La vita di Ian Fleming, Ed. Garzanti, Milano, 1965.
Pearson John, James Bond, The Authorized biography of 007, Sidwick & Jackson, London, 1973.
Sarno Antonello, Il mio nome è Bond, Ed. Il Castoro, Milano, 1996.
Eco Umberto, Del Buono Oreste, Il caso Bond, Ed. Garzanti, Milano, 1966.
Moore Roger, Il mio nome è Bond, Ed. Gremese, Roma, 2009.