giovedì 29 luglio 2010

Moonraker

Moonraker
Prima edizione: Glidrose, 1955
Prima edizione italiana (titolo Il grande slam della morte), Garzanti, 1965
Traduzione: Roselia Irti Rossi
Ultima edizione (titolo Moonraker), Guanda, 2005
Traduzione: Massimo Bocchiola

«C'è solo una questione...» Si batté contro i denti il bocchino della pipa.
«Quale questione, signore?» chiese Bond.
M sembrò prendere una decisione. Guardò pacatamente verso Bond.
«Sir Hugo Drax bara alle carte»

Tornato alla sua attività ordinaria, dopo un periodo di convalescenza per le ferite subite nel corso della sua ultima missione in Giamaica (cfr. Vivi e lascia morire), l’agente 007 riprende la sua routine quotidiana. Le giornate scorrono tranquille fino a quando una sera M gli chiede un favore. Il capo di Bond è socio del prestigioso circolo Blades, che vanta tra i suoi iscritti la crema della borghesia inglese. Tra di essi c’è anche Sir Hugo Drax, un esportatore di minerali, divenuto ricchissimo subito dopo la guerra grazie al commercio della columbite, utilizzata nella costruzione dei veicoli a reazione. Il miliardario ha offerto alla Regina i suoi mezzi per realizzare uno spettacolare razzo di difesa, il Moonraker, destinato a colpire, in caso di aggressione, i nemici del Regno Unito. Questa proposta, accettata dal governo, ha fatto di Drax l’eroe nazionale della Gran Bretagna.
Il presidente del Blades sospetta però che il magnate bari a bridge. Se così fosse, sarebbe una cosa decisamente oltraggiosa per la reputazione del locale. Egli perciò chiede a M un aiuto. Quest’ultimo invita Bond a cena al circolo, affinché studi Drax al tavolo da gioco. Il suo compito è verificare se il miliardario effettivamente trucca le partite per vincere denaro.
La sera stessa Bond è al circolo e viene presentato al carismatico personaggio. All’esperto giocatore bastano pochi minuti per capire che Drax bara, aiutato da un portasigarette in argento che cela uno specchio. Bond sfida Drax a una partita a bridge che si conclude con la sconfitta dell’iracondo miliardario.
Il giorno dopo a Bond è affidata una missione delicata. La sera della partita a carte un ufficiale del ministero dell’Approvigionamento – il maggiore Tallon - è stato assassinato presso un pub vicino alla base del Moonraker. L’agente aveva il compito di supervisionare le operazioni connesse con il lancio di prova del razzo, previsto per quel venerdì. Apparentemente il delitto sembrerebbe di natura passionale. L’omicida, infatti, si è suicidato subito dopo avere confessato di avere ucciso il suo rivale per amore della bella Gala Brand, la segretaria di Drax, agente della polizia britannica, infiltrata in segreto nell’equipe.
Bond ha l’incarico di sostituire il maggiore Tallon e allo stesso tempo di investigare sulla sua misteriosa morte.
Giunto alla base missilistica, sull’orlo della scogliera tra Dover e Deal, 007 è accolto con cordialità da Drax che lo porta a visitare l’impianto e il lucente missile di morte. Bond rimane favorevolmente impressionato e fa anche la conoscenza dell’affascinante agente Brand. Tuttavia ci sono alcune cose che non quadrano. Innanzitutto l’agente diffida dei collaboratori più stretti di Drax, in particolare del fido Krebs e dell’ingegnere Walter. Inoltre, durante una perlustrazione sulle scogliere Bond e Gala sono travolti da una cascata di rocce e per poco non ci rimettono la pelle. Il giorno del lancio si avvicina e una sera la Brand, mentre è in macchina con Drax, scopre che i codici di lancio del razzo, presenti nel taccuino del suo principale, non coincidono con quelli che lei ha annotato per mesi. Tutto sembra fare credere, infatti, che la destinazione dell’atomica non sia il mare prospiciente Dover, bensì Londra stessa. Gala è scoperta da Drax e viene fatta prigioniera. La sua scomparsa non passa inosservata, giacché Bond aveva un appuntamento galante con lei. L’agente si mette sulle tracce di Drax e, dopo averlo pedinato in auto, scopre che la ragazza è nelle sue mani. Inizia così un inseguimento sulla statale che porta da Londra a Dover tra la Bentley guidata da 007 e la Merceders Skk di Drax che si conclude con la cattura del nostro. Gala e Bond sono imprigionati nella centrale: mancano poche ore al lancio del missile e Drax rivela la sua vera identità. Egli è un nazista, scambiato per caso durante la guerra in un inglese. Adesso può finalmente vendicarsi della perfida albione scaraventadole addosso la sua potente arma. Sembra tutto finito ma Bond riesce a liberarsi e a riprogrammare i giroscopi del razzo, giusto in tempo per salvare la sua patria dall’olocausto nucleare…

Di tutti i romanzi dedicati a 007 Moonraker è quello meno conosciuto dai lettori nostrani per una serie di motivi. Il primo è da attribuire al diverso titolo con il quale fu messo in circolazione dalla Garzanti, Il grande slam della morte. Il secondo è per via dell’orribile film, a metà tra il parodistico e il fumettistico, che Lewis Gilbert filmò nei primi anni ’80 e del quale parleremo più avanti.
È un vero peccato che il libro abbia conosciuto da noi uno scarso successo perché Moonraker è un concentrato di peripezie in pura salsa british. Innanzitutto questa è l’unica storia ambientata interamente nel Regno Unito (e più precisamente tra Londra e la campagna del Kent); inoltre il volume è denso di informazioni personali sul nostro eroe riguardanti la sua vita quotidiana. Nel romanzo apprendiamo, infatti, che Bond ha circa 37 anni, lavora in un tetro ufficio, ha una segretaria (Loelia Ponsoby), va a mensa tutti giorni, vive in un piccolo appartamento in King’s road, governato dalla sua preziosa domestica scozzese di nome May, e passa il suo tempo libero con tre amanti (tutte sposate), oppure a giocare a golf.
Bond in questa nuova avventura sfoggia tutto il suo insopportabile snobismo inglese che lo porta addirittura a vantarsi della cucina inglese, a suo dire “la migliore del mondo”.
Il romanzo è suddiviso in giornate, dal lunedì al venerdì, che scandiscono la suspense, insita nel prossimo lancio del razzo.
La partita a bridge che apre la storia è descritta mirabilmente e richiama alla memoria quella a chemin de fer di Casinò Royale.
Ancora una volta il cattivo corrisponde al classico cliché fisiognomico di Fleming. Tozzo, di orribile aspetto, ha il viso deturpato dal fuoco, un’orribile capigliatura rossa e un paio di baffi che gli coprono una vistosa sporgenza dell’arco dentale. Nel passato di Drax c’è la collaborazione con Otto Skorzeny, l’Oberturbandführer dello spionaggio tedesco le cui mosse Fleming aveva studiato per anni durante la guerra.
La Bond girl è un’inglese taciturna ma bellissima che, cosa praticamente unica, rifiuta il corteggiamento di Bond, lasciandolo nel finale da solo.
Il romanzo pullula anche di elementi autobiografici: il processo di immedesimazione tra Bond e Fleming si fa sempre più stretto. Bond è definito “triste”, un aggettivo che molte donne avevano affiancato a Fleming. Per di più il suo creatore scarica sul personaggio alcuni dei suoi disagi fisici e mentali.
Per questo libro Fleming saccheggia il suo angolo favorito d’Inghilterra, Kingsdown, dove Drax costruisce il suo razzo sulle scogliere di Deal; è poi citato il locale preferito dello scrittore, quel Café Royal a Dover, dove Bond mangia le uova strapazzate al prosciutto con abbondante caffè. Il club Blades, infine, ha alcune reminiscenze del White’s Club, di cui Fleming era stato socio dal 1936 al 1940.
Il tono crepuscolare e malinconico di Moonraker è da attribuire anche alla sua stanzialità. Fleming è un nomade, un viaggiatore nato, e l’Inghilterra sta stretta a lui e alla sua creatura. Per i due è giunto il tempo di tornare in trasferta…

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